Domenica 9 Aprile Kalabria Experience in collaborazione con IGreggiocalabria e IG_Calabria organizzano un Instameet a Bova in occasione della tradizionale festa delle palme che si celebra in questo borgo con un rito antichissimo e davvero suggestivo.
Per tutti gli Instagrames e appassionati della fotografia sarà l’occasione di vivere uno dei borghi più belli d’italia in una delle vesti più caratteristiche dell’anno “La processione delle Pupazze o Persephoni” chiamate così per esprimere il senso estetico di questi ulivi e foglie di palma intrecciate a mo di figure antropomorfe che vengono allestite per la tradizionale benedizione sul sagrato della Chiesa di San Leo.
CENNI STORICI:
Ogni anno, la Domenica delle Palme, a Bova (RC), i fedeli celebrano un rito unico e suggestivo, sconosciuto in altre parti della Calabria.
L’usanza si manifesta come un momento di collettiva sacralità popolare e consiste nel portare in processione fino al santuario di San Leo, principale chiesa di Bova, delle grandi figure femminili costruite con foglie di ulivo. I contadini, intrecciando con maestria e pazienza le foglie intorno ad un asse di canna, strutturano tali figure, dette “pupazze”.
Al termine di un laborioso procedimento di assemblaggio, le pupazze, differenziabili per dimensioni in madri e figlie, sono “vestite” cioè, abbellite ed adornate con fantasia con fiori freschi di campo e arricchite ed ingioiellate con frutta fresca e primizie.
Lo spettacolo offerto dalla processione delle “statue vegetali”, nell’attraversare le strette e tortuose vie di Bova, è una elegante e gioiosa sfilata di forme e colori. Dopo la benedizione, le “sculture”, portate fuori dalla chiesa, sono avvicinate dalla gente ed in parte smembrate delle loro componenti, le “steddhi”, che vengono distribuite tra gli astanti. Alcuni collocano almeno una “steddha” su un albero del proprio podere, dove rimarrà per tutto l’anno come segno di benedizione e a testimonianza dell’intimo rapporto sacro che unisce uomo e creato, altri fissano le trecce di ulivo sulla parete della camera da letto, altri sull’anta della cristalliera, assieme alle immagini dei santi e alle foto dei propri familiari. Infine, c’è chi utilizza le foglie benedette per “sfumicari”, cioè togliere il malocchio dalla casa, compresi i suoi abitanti.
(Fonte: Bruno Tralcò)