La storia di Locri è strettamente legata alla storia di altri due centri sorti nella zona circostante: Locri Epizefiri, polis della Magna Grecia fondata nel VII secolo a.C., e Gerace, città medievale costruita nel IX secolo.
Dopo la conquista romana di Locri Epizephiri e a seguito sia delle scorrerie saracene e turche che della piaga della malaria, il sito fu progressivamente abbandonato e gli abitanti si spostarono verso le più sicure colline dell’entroterra dove sorse Gerace.
Nel XIX secolo, col ritorno della popolazione verso le zone costiere e grazie anche all’avvento della ferrovia, si sviluppò l’abitato di Gerace Marina, frazione appartenente al comune di Gerace. Gerace Marina acquistò sempre più importanza col trasferimento, da Gerace, di alcune importanti strutture amministrative e commerciali, tra cui il Tribunale e la Banca Popolare nel 1880, fino a divenire comune autonomo nel 1905. A dare ulteriore slancio furono la nascita e lo sviluppo di importanti attività commerciali ed industriali: ad esempio, le Officine Meccaniche Calabresi (OMC), nei primi anni trenta, impiegavano circa 150 operai. Nel 1934 il comune di Gerace Marina assunse l’attuale denominazione di Locri.
Di particolare interesse è l’area archeologica che si trova circa 3 km a sud del comune. La distanza dalla moderna cittadina ha permesso di preservare quasi integralmente l’antica città greca, tuttavia nei secoli passati gli abitanti della zona hanno usato le pietre di questa città per edificare le nuove case.
Gli scavi archeologici sono stati diretti da Paolo Orsi (1908-1912), Paolo Enrico Arias (1940-1941) e da Giulio Jacopi (1951).
Di particolare interesse è la visita ai resti archeologici dei templi, dei teatri e delle mura di cinta di epoca magnogreca, e soprattutto la visita al completissimo Museo “Antiquarium” che espone migliaia di reperti archeologici di epoca preellenica, magnogreca e romana.