La città fantasma di Roghudi Vecchio, nella regione collinare della Calabria, sede di una delle ultime comunità di lingua greca in Italia.
In un certo senso, sono rovine greche.
Ma non troverai un tempio per Apollo, o urne dipinte con atleti rampanti nel villaggio abbandonato di Roghudi Vecchio. I manufatti qui includono un forno per pizza e bottiglie di Coca-Cola.
Ciò nonostante, questa città nelle montagne italiane dell’Aspromonte è stata fondata nell’XI secolo. E le radici dei suoi ex residenti possono estendersi ai tempi antichi.
La Calabria, è la punta estrema dello stivale d’Italia. E quando i Greci iniziarono a colonizzare l’area nell’VIII secolo aC, la Calabria era un punto di appoggio.
Conoscevano la Calabria con un nome diverso: Italoi, un nome che nel tempo si estese a tutta l’Italia.
Nel corso dei secoli, l’Italia meridionale potrebbe nuovamente aver ricevuto ondate di immigrati ellenici, sfollati dal Mediterraneo orientale. I nuovi arrivati rianimavano una minoranza di lingua greca, o reintroducevano una lingua che si era estinta localmente.
Incredibilmente, anche oggi ci sono poche migliaia di parlanti greche in Calabria.
Uno degli ultimi villaggi dove si può ascoltare il dialetto locale di Greko, o greco italiano, è Roghudi Nuovo, parte di un gruppo di borghi costieri ioniche alla periferia della città di Reggio. L’odierna Roghudi è stata fondata da persone di Roghudi Vecchio. Il contrasto tra i due è chiaro: uno è abitato; l’altra è una città fantasma.
Solo 11 miglia separano i villaggi, ma è piuttosto un’avventura, su strade accidentate che si snodano attraverso solitari terreni accidentati nel Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Il collasso di Roghudi Vecchio è un caso estremo, ma anche altre comunità limitrofe hanno visto diminuire drasticamente la propria popolazione. La sovra-raccolta del legname su alcune pendici dell’Aspromonte ha portato all’erosione, aggravata dal ciclo climatico annuale della Calabria. Questo ha causato estati molto secche e spesso fortissime piogge durante la stagione invernale, che possono causare feroci alluvioni. Nei primi anni ’70, una devastante alluvione lasciò Roghudi Vecchio inabitabile. Quasi tutti i residenti lasciarono il villaggio, lasciando dietro di sé un guscio di una comunità che aveva resistito per mille anni.
La Calabria, dove il continente europeo si estende fino al Mediterraneo, rimane un importante punto di accesso per i migranti e ricevere turisti è diventato una delle sue industrie chiave.